Ripartenza difficile, meno burocrazia e più lavoro

Nella media del secondo trimestre, il livello della produzione cala del 19,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annuale, a giugno 2020 l’indice dell’attività della manifattura scende del 14,7% rispetto lo stesso mese dell’anno precedente, recuperando rispetto al -22% di maggio e al drammatico dimezzamento (-46%) di aprile. L’Italia è il primo paese europeo per occupati nelle micro e piccole imprese manifatturiere: si tratta di 367 mila imprese e 1 milione e 967 mila addetti. Le imprese artigiane della manifattura sono 241 mila e danno lavoro a 919 mila addetti. Nel complesso del quadrimestre della crisi Covid-19 (marzo-giugno) la produzione in Italia è scesa del 27,8%, equivalente ad una perdita di valore della produzione di quasi 90 miliardi di euro. Tra i maggiori paesi Ue si tratta della performance peggiore.“Nell’artigianato manifatturiero – prosegue il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena – la produzione nei quattro mesi della crisi Covid-19 scende del 29,1%.Si osservano pesanti cali per la moda e i mobili: la produzione cala del 54,1% nella pelle, del 46,6% nell’abbigliamento, del 40,5% nei mobili, del 39,2% Maggiore tenuta per la produzione alimentare, dove la flessione si ferma al 5%. Per moda, macchinari e mobili, settori chiave del made in Italy e anche nel nostro territorio, produzione calata tra il 30 e il 45%”.“La ripartenza in corso è tortuosa e complessa, densa di incognite per l’autunno che verrà vista la permanenza dell’emergenza sanitaria – afferma il Gruppo di Presidenza Confartigianato cesenate – ma le nostre imprese stanno affrontando la sfida di far ripartire il Paese e costruire un nuovo futuro poggiando sulle tre sostenibilità: economica, sociale, ambientale, come ha rimarcato il presidente di Confartigianato Merletti al Meeting di Rimini. Anche nel nostro territorio cesenate le imprese artigiane hanno rilanciato a propria attività produttiva puntando sulla sostenibilità ambientale e sull’innovazione, perché il futuro è nel recupero, nell’economia circolare. È una richiesta che proviene direttamente dai consumatori. Lo snellimento della burocrazia è la sfida principale a tutti i livelli, dal Governo ai Comuni: ill tessuto produttivo vive una situazione di difficoltà anche a causa delle troppe regole, spesso inutili. Al netto di tutto, cioè che serve è più lavoro. È solo il lavoro a includere socialmente le persone, dando loro prospettive di vita e dignità di cittadini”.

Nella foto il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena: da sinistra Stefano Ruffilli, Daniele Pedduzza e Marcello Grassi