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Stato di incertezza? Peggio: incertezza di Stato

A cura dell’Ufficio Stampa
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Col nuovo Dpcm del Governo sono in arrivo, altre regole e provvedimenti per fronteggiare e contrastare la seconda ondata del coronavirus: naturalmente legittimi, ma l’occasione è propizia per svolgere una breve riflessione su un’emergenza che tormenta le nostre piccole imprese cesenati e anche noi organizzazioni di rappresentanza.

Innanzitutto sottoscriviamo quanto dice Massimo Gramellini: “Metà del Paese ricomincia a temere la chiusura della scuola e l’altra metà quella del calcio, così non resta più nessuno a preoccuparsi per la chiusura delle aziende e degli uffici, sintomo inesorabile di decrescita infelice”. Ciò premesso, il monitoraggio quotidiano della situazione sulla piccole imprese che Confartigianato Cesena accompagna in questa tortuosa ripartenza in convivenza col Covid ci impone di rimarcare che molti dei provvedimenti annunciati come cantierabili, non sono ancora ricaduti a terra, cioè giunti alla fase attuativa. Vengono dati per acquisiti, ma non sono affatto tali. Potremmo fare un lungo elenco partendo dalle risorse per la cassa integrazione stanziate a maggio ma a lungo bloccate ed è di ieri la notizia dell’agognato sblocco con la liquidazione di 375 milioni al Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato per il pagamento dei mesi maggio e giugno. Bene, ma quanto si è dovuto attendere!
Ciò vale anche per altri indennizzi, annunciati, stanziati, ma non ancora nelle disponibilità dei fruitori, all’ottavo mese di pandemia. Verrebbe da dire: si facciano meno interventi, meno provvedimenti, ma venga data certezza che quelli erogati diventano attuativi subito dopo. Nella situazione in cui operano le imprese, il tempo è un fattore chiave.
Aggiungiamo che le modalità burocratiche per l’accesso ai provvedimenti emanati, citiamo ad esempio quella per la rateizzazione dei pagamenti tributari solo per dirne uno, sono di una complessità tale che possono far sorgere il dubbio se valga la pena oltreché il costo impiegare tante energie per farvi fronte.
Le nostre piccole imprese cesenati che ogni giorno assistiamo vivono quotidianamente in questa situazione di incertezza divenuta cronica. Comanda il caos in cui si perde il conto delle cose e non può esistere niente di peggio per chi fa impresa, tanto più ai tempi del Covid.
Ci si perde nella selva degli annunci e dei provvedimenti, senza poter fruire in date chiare, specificate e rispettate dei benefici e senza così riuscire a vedere la luce: ma questa è la condizione dei sudditi, non dei cittadini. Non è più neppure uno stato di incertezza: siamo oltre, questa è incertezza di Stato.

Stefano Bernacci, segretario Confartigianato cesenate (nella foto)

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Credits: Federico Lodesani

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