D1: Quali provvedimenti realizzerà, già nei primi cento giorni, a favore di imprese e del tessuto produttivo? D2: Quali punti del manifesto di Confartigianato condivide e intende realizzare con provvedimenti concreti nell’arco della legislatura? D3: Che assetto istituzionale ritiene più efficace per valorizzare l’ambito romagnolo, e quali azioni propulsive vanno realizzate su area vasta per sostenere la crescita del territorio? Sono le tre domande che Confartigianato ha rivolto ai candidati sindaco di Cesena, ai quali ha inviato prima un documento con le proposte per amministrare Cesena, pubblicando le loro risposte nel sito insieme a un video girato nella nostra sede. Ecco le risposte dei due candidati sindaco al ballottaggio di domenica 9 giugno, Enzo Lattuca (centrosinistra), Andrea Rossi (centrodestra).
Enzo Lattuca
R1: “Nei primi 100 giorni occorre siglare un patto per il lavoro tra le associazioni di categoria e di impresa, le organizzazioni sindacali e le istituzioni del territorio, finalizzato, tra l’altro, ad elaborare strategie volte all’incremento del valore aggiunto delle nostre produzioni tramite lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze ed a ridefinire un welfare comunitario che sia anche leva per creare nuova occupazione. Porteremo, poi, lo sportello per le imprese allo stesso livello di efficienza di quello per il cittadino iniziando a costruire, così, un terreno fertile per l’impresa, attraverso la semplificazione e la sburocratizzazione”.
R2: “C’è molta sintonia tra il nostro programma ed il manifesto di Confartigianato. Anche noi riteniamo si debba lavorare ad una riorganizzazione delle politiche fiscali per le imprese ed alla creazione di specifiche misure in favore di quelle innovative. Crediamo, poi, nell’integrazione pubblico-privato per la messa in sicurezza di abitazioni ed attività imprenditoriali da fenomeni di criminalità. Faremo della lotta all’abusivismo ed al lavoro nero un nostro obbiettivo primario”.
R3: “Perseguire l’obiettivo della creazione di una regione Romagna sarebbe un grave errore. Occorre invece puntare con convinzione ad un assetto istituzionale che valorizzi la Romagna con un’unica Area Metropolitana. Dobbiamo iniziare però a ragionare da subito – anche prima di aver raggiunto l’obbiettivo di integrazione istituzionale – al coordinamento delle politiche dei Comuni in tema di infrastrutture, trasporti e stimoli per la creazione di un’economia circolare nel territorio romagnolo”.
Andrea Rossi
R1: “Il lavoro dovrà essere un punto prioritario della prossima Amministrazione con particolare attenzione verso i giovani cesenati o i ragazzi che qui compiono il loro percorso di studi, favorendo un ambiente favorevole allo sviluppo e alla ricchezza. Metteremo a sistema un “Pacchetto Lavoro” che allarghi la visione e gli strumenti da utilizzare. Daremo vita ad una politica di semplificazione e lotta alla burocrazia, con riduzione dei tempi dei processi amministrativi anche del 30% e con servizi e personale dedicato al mondo delle imprese, per facilitare i rapporti, attrarre nuovi insediamenti., formare su progetti di sviluppo e strumenti di finanziamento. Inoltre, ci sarà una riduzione delle tasse (Imu,Tari, Cosap, tassa di soggiorno) liberando risorse economiche per favorire gli investimenti e il nuovo lavoro”.
R2: “I cinque punti del Manifesto sono pienamente condivisibili: di ambiente favorevole alle imprese e semplificazione ho parlato nella risposta precedente con proposte concrete; Occorre dare enfasi alla sicurezza dei cittadini e delle imprese, temi trascurati in passato: più polizia locale sul territorio, lotta decisa al degrado, revisione profonda del progetto di videosorveglianza. Altro tema centrale è l’applicazione di nuovi modelli di welfare, con più servizi e meno assistenzialismo. Potenzieremo le mense esistenti e andremo verso un Emporio Solidale. Occorre dare più servizi alla famiglia: quoziente familiare per aiutare la natalità, aiuto acquisto della casa per le giovani coppie, orari flessibili asili nido, welfare aziendale”.
R3: “Cesena deve tornare ad assumere un forte ruolo di comune capo-comprensorio, che vada oltre le attuali discutibili Unioni dei Comuni. Forti di questo rinnovato protagonismo, occorre innanzi tutto difendere le eccellenze sanitarie del territorio cesenate nell’ambito della conferenza sociosanitaria, migliorando l’interlocuzione con Asl della Romagna. E’ importante operare per una integrazione nella mobilità, nelle infrastrutture e nei servizi, per favorire lo sviluppo del territorio. Non ci appassionano le geometrie istituzionali, soprattutto se dimenticano il coinvolgimento dei cittadini: siamo pronti a valutare le diverse ipotesi in campo, con l’obiettivo di rendere sempre più integrato il territorio romagnolo”.
Sindaco di Cesena, Lattuca e Rossi domenica 9 giugno al ballottaggio
A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it
D1: Quali provvedimenti realizzerà, già nei primi cento giorni, a favore di imprese e del tessuto produttivo?
D2: Quali punti del manifesto di Confartigianato condivide e intende realizzare con provvedimenti concreti nell’arco della legislatura? D3: Che assetto istituzionale ritiene più efficace per valorizzare l’ambito romagnolo, e quali azioni propulsive vanno realizzate su area vasta per sostenere la crescita del territorio? Sono le tre domande che Confartigianato ha rivolto ai candidati sindaco di Cesena, ai quali ha inviato prima un documento con le proposte per amministrare Cesena, pubblicando le loro risposte nel sito insieme a un video girato nella nostra sede. Ecco le risposte dei due candidati sindaco al ballottaggio di domenica 9 giugno, Enzo Lattuca (centrosinistra), Andrea Rossi (centrodestra).
Enzo Lattuca
R1: “Nei primi 100 giorni occorre siglare un patto per il lavoro tra le associazioni di categoria e di impresa, le organizzazioni sindacali e le istituzioni del territorio, finalizzato, tra l’altro, ad elaborare strategie volte all’incremento del valore aggiunto delle nostre produzioni tramite lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze ed a ridefinire un welfare comunitario che sia anche leva per creare nuova occupazione. Porteremo, poi, lo sportello per le imprese allo stesso livello di efficienza di quello per il cittadino iniziando a costruire, così, un terreno fertile per l’impresa, attraverso la semplificazione e la sburocratizzazione”.
R2: “C’è molta sintonia tra il nostro programma ed il manifesto di Confartigianato. Anche noi riteniamo si debba lavorare ad una riorganizzazione delle politiche fiscali per le imprese ed alla creazione di specifiche misure in favore di quelle innovative. Crediamo, poi, nell’integrazione pubblico-privato per la messa in sicurezza di abitazioni ed attività imprenditoriali da fenomeni di criminalità. Faremo della lotta all’abusivismo ed al lavoro nero un nostro obbiettivo primario”.
R3: “Perseguire l’obiettivo della creazione di una regione Romagna sarebbe un grave errore. Occorre invece puntare con convinzione ad un assetto istituzionale che valorizzi la Romagna con un’unica Area Metropolitana. Dobbiamo iniziare però a ragionare da subito – anche prima di aver raggiunto l’obbiettivo di integrazione istituzionale – al coordinamento delle politiche dei Comuni in tema di infrastrutture, trasporti e stimoli per la creazione di un’economia circolare nel territorio romagnolo”.
Andrea Rossi
R1: “Il lavoro dovrà essere un punto prioritario della prossima Amministrazione con particolare attenzione verso i giovani cesenati o i ragazzi che qui compiono il loro percorso di studi, favorendo un ambiente favorevole allo sviluppo e alla ricchezza. Metteremo a sistema un “Pacchetto Lavoro” che allarghi la visione e gli strumenti da utilizzare. Daremo vita ad una politica di semplificazione e lotta alla burocrazia, con riduzione dei tempi dei processi amministrativi anche del 30% e con servizi e personale dedicato al mondo delle imprese, per facilitare i rapporti, attrarre nuovi insediamenti., formare su progetti di sviluppo e strumenti di finanziamento. Inoltre, ci sarà una riduzione delle tasse (Imu,Tari, Cosap, tassa di soggiorno) liberando risorse economiche per favorire gli investimenti e il nuovo lavoro”.
R2: “I cinque punti del Manifesto sono pienamente condivisibili: di ambiente favorevole alle imprese e semplificazione ho parlato nella risposta precedente con proposte concrete; Occorre dare enfasi alla sicurezza dei cittadini e delle imprese, temi trascurati in passato: più polizia locale sul territorio, lotta decisa al degrado, revisione profonda del progetto di videosorveglianza. Altro tema centrale è l’applicazione di nuovi modelli di welfare, con più servizi e meno assistenzialismo. Potenzieremo le mense esistenti e andremo verso un Emporio Solidale. Occorre dare più servizi alla famiglia: quoziente familiare per aiutare la natalità, aiuto acquisto della casa per le giovani coppie, orari flessibili asili nido, welfare aziendale”.
R3: “Cesena deve tornare ad assumere un forte ruolo di comune capo-comprensorio, che vada oltre le attuali discutibili Unioni dei Comuni. Forti di questo rinnovato protagonismo, occorre innanzi tutto difendere le eccellenze sanitarie del territorio cesenate nell’ambito della conferenza sociosanitaria, migliorando l’interlocuzione con Asl della Romagna. E’ importante operare per una integrazione nella mobilità, nelle infrastrutture e nei servizi, per favorire lo sviluppo del territorio. Non ci appassionano le geometrie istituzionali, soprattutto se dimenticano il coinvolgimento dei cittadini: siamo pronti a valutare le diverse ipotesi in campo, con l’obiettivo di rendere sempre più integrato il territorio romagnolo”.
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