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- “Fase due senza fiducia nei cittadini e nelle imprese”
“Fase due senza fiducia nei cittadini e nelle imprese”
A cura dell’Ufficio Stampa
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Il Consiglio direttivo di Confartigianato Cesena ribadisce il proprio giudizio negativo sul dpcm 26 aprile, non soltanto per gli inaccettabili tempi di riapertura di importanti settori della nostra economia. Fino ad ora ci siamo tutti attenuti alle nuove disposizioni, in una situazione senza precedenti, nella speranza che il Governo sapesse dove stesse andando a parare. Abbiamo accettato limitazioni e misure straordinarie che hanno da subito avuto costi economici e sociali altissimi.
Ma lo abbiamo fatto perché sentivamo che era utile ad ottenere qualche cosa di più importante, a proteggerci tutti. Abbiamo raggiunto risultati significativi e ne dobbiamo essere consapevoli. Ma dobbiamo essere altrettanto consapevoli che il rischio sanitario rimane elevato e non possiamo abbassare la guardia ma anche che stiamo passando dall’emergenza sanitaria a quella economica e sociale. Proprio per questo è stato sconfortante non sentire dal Governo nemmeno una parola sulle scelte e sugli investimenti in ambito sanitario, sui test, sugli screening e sulle azioni da mettere in campo per garantire a tutti noi di riprendere a frequentare in sicurezza luoghi di lavoro e di vita. Non un parola sulla riapertura delle scuole e sulle modalità per coniugare tempi delle famiglie e del lavoro che diventeranno sempre più problematici nel momento della ripartenza. Inutili sono stati poi gli sforzi fatti in diversi settori dalle istituzioni locali e dalle parti sociali per definire protocolli di sicurezza e l’accresciuta consapevolezza degli imprenditori sulla necessità di adottarli per proteggere loro, i loro familiari, collaboratori clienti e fornitori. Nonostante le rassicurazioni ricevute le imprese del benessere, del commercio al dettaglio, della ristorazione e del turismo che sono state le prime ad essere chiuse e che hanno avuto ed avranno pesanti ripercussioni economiche dalla crisi continuano a rimanere in una non più accettabile e sostenibile situazione di rinvio della riapertura. Il Governo continua a spendere troppe parole in libertà per promettere interventi economici roboanti quando fino adesso, sopratutto per le abituali complicazioni burocratiche del nostro paese, poco o nulla è arrivato ad imprese e cittadini dai provvedimenti fino ad ora approvati. La sensazione è che si stia navigando senza bussola trattando gli italiani come sudditi o bambini stupidi. Non ci si fida e si continua a privilegiare il divieto alla responsabilità. Ma se lo Stato non si fida dei cittadini perché allora questi dovrebbero fidarsi dello Stato? Non possiamo permetterci di intaccare il capitale di fiducia collettiva che abbiamo messo insieme in queste settimane. E’ necessario che il Governo capisca che i cittadini sono la soluzione e non il problema. Non è un passaggio semplice né scontato. Ma senza un trasferimento di fiducia e una condivisione di responsabilità non riusciremo più a tenere insieme il nostro Paese e vedremo montare, come sta accadendo in queste ore, comportamenti antisociali spinti da una situazione economica che sta ogni giorno di più drammaticamente peggiorando.
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Credits: Federico Lodesani