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Riqualificazione degli immobili, siamo indietro: rendere stabili le detrazioni fiscali al 65%
A cura dell’Ufficio Stampa
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L’Italia e anche il nostro territorio cesenate e provinciale deve ‘correre’ per raggiungere i traguardi di efficienza e risparmio energetici fissati dalla Direttiva Case Green. Le condizioni dei nostri edifici sono critiche: su 25,7 milioni di abitazioni, ben 17,5 milioni (pari al 68% del totale) risalgono a prima del 1980 e il 51,8% degli immobili si colloca nelle classi energetiche meno efficienti (F e G).
Lo evidenzia Confartigianato in un rapporto sulla transizione green degli edifici presentato in vista della ‘Settimana per l’energia e la sostenibilità’ e, ambientale e di governance” per individuare le traiettorie di un nuovo modello di sviluppo. Oltre all’età delle case, Confartigianato ha stilato la classifica di regioni e province con le peggiori prestazioni energetiche degli immobili. Si supera la media italiana del 51,8% di edifici nelle classi energetiche più basse in sette regioni tra cui anche Emilia-Romagna (56,7%)
“Siamo un Paese con case vecchie e poco efficienti. Non c’è tempo da perdere: vanno messi subito in campo – sottolinea il Gruppo di Presidenza Confartigianato – interventi a sostegno della riqualificazione degli immobili con l’obiettivo, indicato dalla Direttiva Ue, di ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, fino alle emissioni zero nel 2050. Per garantire la transizione green degli edifici bisogna rendere stabili e permanenti le detrazioni fiscali al 65% che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersione di attività irregolari”.