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Osservatorio Confartigianato, manifatturiero e costruzioni soffrono

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Il 2025, secondo quello che scaturisce dall’Osservatorio regionale di Confartigianato realizzato in sinergia con i territori, è iniziato con prospettive incerte, che inducono le micro e piccole imprese ad un cauto pessimismo, in particolare tra le imprese del manifatturiero e costruzioni. Infatti il saldo sulle aspettative di fatturato per i primi sei mesi 2025 è negativo (-7,8 punti percentuali). Gli ultimi dati riferiti ai primi 9 mesi del 2024 vedono le esportazioni regionali in flessione (-1,5%). Pesa in particolare il calo nella meccanica, migliore tenuta invece per l’export di mpi (+1,6%). 

Destano preoccupazioni per il futuro i segnali di discontinuità dati dalla politica dei primi tre paesi partner: Stati uniti, Germania e Francia.
Nei primi 9 mesi del 2024 l’occupazione tiene (il tasso di occupazione cresce di +0,2 punti), ma aumenta il ricorso alla cassa integrazione (+53,7% ore autorizzate). Nei primi tre mesi del 2025 calano le entrate previste dalle imprese (-2,0%), mentre persistono difficoltà di reperimento di personale qualificato. Prosegue il calo di prestiti alle imprese (-2,1%), più accentuato per le piccole imprese (-6,5%), che porta il 51,3% delle mpi a rimandare o annullare gli investimenti previsti nel 2024. Il turismo è in ripresa (+1,5% su pre-pandemia), soprattutto grazie agli stranieri (+13,3%). Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono in calo (-1,4%), con flessioni più accentuate tra le imprese manifatturiere (-2,7%) e dell’artigianato manifatturiero (-2,5%). Crescono i servizi alle imprese (+0,2%), tra cui rientra l’Icy e l’artigianato digitale.
“Si tratta di un quadro – commenta Confartigianato – che richiede politiche più strutturate ed efficaci a sostegno delle piccole imprese“.

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