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Leonardo e il genio artigiano mattatori al magico spettacolo del Confartigianato day
A cura dell’Ufficio Stampa
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Leonardo? Sempre vivo che crea col genio artigiano non in mezzo ma dentro di noi: è la certezza, più che la suggestione, scaturita dal convegno-spettacolo “Valore ArtiGeniale” che ha nobilitato l’edizione 2019 del Confartigianato day di Confartigianato Cesena (tremila imprese associate) al teatro comunale di Cesenatico, riempito nei suoi 280 posti da imprenditori, familiari, rappresentanti del mondo economico, sociale, finanziario e delle istituzioni. Fra di essi molti sindaci del comprensorio, compresi i nuovi eletti.
Quello di Cesenatico Matteo Gozzoli si è detto onorato di ospitare un evento di tale levatura legato all’icona leonardesca e alle sue tracce, chiamato sul palco dal presidente Stefano Ruffilli, che ha aperto l’evento elogiando l’economia della sostanza e il valore artigiano, grande protagonista della serata, fornendo come primo indizio del viaggio culturale proposto dal Confartigianato day quale ha rimarcato la modernità e la universalità del metodo e dell’approccio artigeniale di Leonardo. Si è aperto poi il sipario il cui filo conduttore è stata la voce narrante dell’attore Marcello Maietta che con le immagini proiettate sullo schermo e il sottofondo elegiaco musicale ha fatto rivivere i giorni del soggiorno professionale leonardesco a Cesenatico nella tarda estate del 1502 assoldato dal signore di Romagna Cesare Borgia. Una raffica di suggestioni da parte dei relatori, armonicamente inseriti nella trama narrativa dello spettacolo. Paolo Giacomin, direttore de “Il Resto del Carlino” che con i giornali del Gruppo QN dedica a Leonardo Da Vinci in occasione del 500° della morte un ciclo di eventi e inserti- ha rotto il ghiaccio con una bella battuta. “Se torna da queste parti a Leonardo gli chiediamo di dare un’occhiata anche alla E45!”. Del genio per antonomasia Giacomin ha rimarcato il senso di adattabilità alla committenza al pari delle imprese del terzo millennio combinando creatività e ingegno a senso di necessità e opportunità’. Il suo peregrinare non fu quello di un cervello in fuga come quelli di oggi, ma il corrispondere alla committenza, da Cesare Borgia a Ludovico il Moro, e tutti gli altri. Durante l’intervento delizioso della storico dell’arte Cecilia Frosinini dell’opificio delle pietre dure di Firenze, sono scorsi sullo schermo dipinti e ricostruzioni digitali delle città rinascimentali imperniate sulle botteghe che creavano la cifra urbana con odori, rumori e sapori. La Frosinini ha rimarcato la centralità sociopolitica dei bottegai che in virtù della loro appartenenza alle Arti potevano accedere alle magistrature e ha citato la vicenda del David di Michelangelo per decidere la cui destinazione insieme agli artisti, fra cui Botticelli e Leonardo, furono convocati anche orafi, legnaiuoli e gioiellieri, stimati per reputazione e peso politico al rango dei primi. Dalle botteghe del Cinquecento a quelle del terzo millennio il passo è stato breve con la proiezione di un emozionante documentario dedicato a nuove frontiere dell’artigenialità nel territorio cesenate con storie di buona impresa: lo storico Mulino Pransani fedele a se stesso nell’incessante innovazione, Naturans bike che realizza biciclette in legno, le storiche imprese di tele stampate gambettolesi Pascucci e Bertozzi conosciute in tutto il mondo, Sab Heli che progetta e realizza elicotteri e aeroplani radiocomandati per competizione con clienti in tutti i continenti, fino all’avveniristica Vibre che si occupa di interazione mente-macchina e uomo-macchina. Sul capitale umano che prevalica su macchina e computer pur sempre più tecnologici si è soffermato in un intervento show Fabrizio Renzi, direttore Tecnologia e Innovazione di Ibm in Italia, che ha parlato di intelligenza artificiale e algoritmi destinati a soccombere, però, di fronte al buon senso dell’uomo. Appello finale ai giovani: non cercare il posto fisso ma attrezzatevi alle sfide. Al presidente regionale e vicepresidente vicario di Confartigianato nazionale Marco Granelli, che ha definito Confartigianato Cesena fiore all’occhiello del sistema associativo, è spettato l’epilogo col suggello dell’artigenialità, da cui scaturiscono le cose uniche del sapere artigiano, che Confartigianato, organizzazione d’impresa e di persone, ogni giorno supporta affiancando le imprese e creando le condizioni ideali perché il sapere e il fare artigiano si possa meglio concretizzare. Il convitato di pietra, Leonardo, cosa avrebbe dunque disegnato su suo taccuino al Confartigianato day per immortalarlo? Al genio non si comanda, ma chissà se sarebbe stato un cerchio, rendendolo nell’atto in cui magicamente si chiude.
Nella foto un momento del Confartigianato day 2019 sul palco del teatro di Cesenatico.
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Credits: Federico Lodesani