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La Giornata della Cultura artigiana, nel 2024 hanno aperto 321 nuove imprese al giorno

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Nel 2024 sono nate in Italia 321 aziende artigiane al giorno. È emerso alla Giornata della Cultura Artigiana, svoltasi il 19 marzo, che ha unito l’Italia degli imprenditori di Confartigianato per indicare che il futuro del made in Italy è nel talento dei giovani. La quarta edizione dell’evento che la Confederazione organizza nella ricorrenza di San Giuseppe ha coinvolto in modalità virtuale le ‘piazze’ italiane, fra cui Cesena, con collegamenti da Arezzo, Agrigento (Capitale italiana della cultura 2025), Nonantola (Modena) ed è stata trasmessa in diretta streaming sul portale di Confartigianato.

 

Tutto esaurito nella sala che, ad Arezzo, ha ospitato i vertici di Confartigianato, rappresentanti delle istituzioni, accademici, esponenti della cultura e dello spettacolo. Ma i protagonisti dell’iniziativa sono stati i giovani, presenti numerosi tra il pubblico e costantemente evocati nel corso dell’iniziativa dai relatori che si sono succeduti sul palco. “Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’artigianato nell’occupazione giovanile – rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena – citando i dati del rapporto “L’artigianato italiano, pilastro dell’economia e della cultura” realizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato. Nel 2024 – ha detto – sono nate 83.586 imprese artigiane, con una media di 321 nuove aziende al giorno. Nelle piccole imprese, il 21,2% dei dipendenti ha meno di 30 anni, rispetto al 14,9% nelle medie e grandi imprese. Inoltre, le imprese artigiane ospitano 121.477 apprendisti, pari al 20,6% del totale, contribuendo significativamente alla formazione professionale”. Inoltre, come evidenziato da una ricerca Confartigianato-Censis, oltre 4 milioni di giovani sotto i 35 anni (il 39,3% di questa fascia d’età) sono attratti dall’artigianato per le sue caratteristiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale e per la sua capacità di unire tradizione e innovazione”. Dei valori dell’artigianato nella società contemporanea e per costruire il futuro dei giovani ha parlato anche Paolo Ruffini. Stefano Zamagni, economista, docente dell’Università di Bologna, che ha sottolineato la modernità e l’importanza del modello artigiano nella società e nell’economia.

È stato anche illustrato il progetto “L’Artigianato che ci piace”, realizzato in collaborazione con Confartigianato per parlare ai giovani utilizzando modalità di comunicazione moderne e adatte a loro. “È una delle tante iniziative – mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena – – con cui Confartigianato fa scoprire alle nuove generazioni il valore dell’artigianato contemporaneo, che, pur radicato nella tradizione, è in costante evoluzione grazie all’innovazione tecnologica. Vogliamo spronare i ragazzi a coltivare il loro talento e la creatività, acquisire competenze e abilità, intraprendere un lavoro indipendente che risponda alle nuove sfide tecnologiche e trasformare le loro passioni in realtà. Confartigianato crede che l’intelligenza artigiana rappresenti un’opportunità concreta per i giovani di diventare protagonisti del futuro”.

Nella foto il presidente nazionale  di Confartigianato Marco Granelli.