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Intelligenza artificiale, primi utilizzi nelle imprese cesenati ma non c’è robot o algoritmo che possa copiare il sapere artigiano
A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it
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Nelle imprese artigiane cesenati la transizione tecnologica in atto comporta anche le prime esperienze di utilizzo della intelligenza artificiale e alla softerhouse Atlantide si è tenuto nel luglio scorso un Innovation tour promosso dal Dih (Digital Innovation Hub) di Confartigianato cesenate, in collaborazione con Confartigianato nazionale per esplorare questa nuova epocale frontiera.
“Nostro obiettivo è diffondere la conoscenza e l’utilizzo della intelligenza artificiale – mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena (Daniela Pedduzza, Stefano Ruffilli, Marcello Grassi)- come fattore prima di tutto culturale anche attraverso la nostra Comunità digitale creata nei mesi scorsi a cui aderiscono centinaia di imprese. Di intelligenza artificiale e del suo utilizzo nelle piccole imprese artigiane si occupa il nuovo quaderno di Spirito Artigiano, la piattaforma informativa web del nostro Istituto Germozzi nata per creare un luogo di riflessione, condivisione e confronto sulla cultura dell’artigianato strumento strategico attraverso la quale Confartigianato esprime la sua visione del mondo in un’ottica pre-politica, ossia non nel merito dei provvedimenti specifici ma con un approccio ai trend e agli impatti sul nostro modello di sviluppo”.
“Le frontiere dell’intelligenza artificiale – prosegue il Gruppo di Presidenza – sono già percorse da un cluster di piccole imprese, che con il tempo diverrà sempre più consistente. In Italia il 5,3% delle piccole imprese utilizza sistemi di intelligenza artificiale, a fronte del 6,4% della media Ue 27. Anche nel cesenate sono in atto le prime applicazioni, in particolare nel settore dell’ICT, telecomunicazioni e informatica, ma non solo”.
In relazione agli ambiti aziendali si registra una maggiore diffusione nei processi di produzione, per la manutenzione predittiva o il controllo qualità della produzione; per la funzione di marketing o vendite per funzioni di assistenza ai clienti o campagne promozionali personalizzate, la sicurezza informatica e l’organizzazione dei processi di amministrazione aziendale; con quote più contenute per le funzioni di logistica e la gestione delle risorse umane. Da un’indagine emerge che la quota di imprese che prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti in questo ambito è pari al 15,2% per il totale e al 13,0% per le piccole imprese.
“Il nostro approccio nell’accompagnamento alle imprese vuole essere prima di tutto culturale e di prospettiva. L’intelligenza artificiale è destinata a standardizzare il mondo dei prodotti e servizi – rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato (nella foto)- ma il valore artigiano e l’identità sono unici e irripetibili, contribuendo alla rivoluzione dell’Intelligenza artificiale, che è un mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma va governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, inimitabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo, ha rimarcato efficacemente il nostro presidente nazionale Granelli, che possa copiare il sapere artigiano e simulare l’’anima’ dei prodotti e dei servizi belli e ben fatti che rendono unico nel mondo il made in Italy”.