indagine

Impresa e famiglia punti fermi nella traversata della pandemia

A cura dell’Ufficio Stampa 
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La vera forza? Dentro sé stessi, come persone e imprenditori, e nell’alveo della famiglia. Le criticità? I fattori esterni in genere, fra cui la scuola con la didattica a distanza al posto delle lezioni in classe, che durante la pandemia stanno mettendo a dura prova il vissuto degli imprenditori artigiani. Lo ha appurato una indagine realizzata da Confartigianato Cesena in collaborazione con lo sponsor del progetto Michele Fabbri, consulente finanziario ‘private’ a  Cesena, incentrata sulla percezione delle difficoltà dovute agli effetti della pandemia.

I risultati sono stati presentati questa mattina nella sala di Presidenza della sede cesenate di Confartigianato in via Alpi dal curatore psicologo Andrea Lascioli, intervenuto insieme ai promotori dell’iniziativa.

“Tutti, in questi mesi di emergenza sanitaria economica e sociale scaturita dal virus – ha rimarcato il segretario Stefano Bernacci – ci siamo incentrati sul quanto: di quanto diminuirà il Pil, quanto si contraggono i fatturati aziendali, a quanto ammontano le perdite di questo anno così duro. Confartigianato ha sondato un terreno diverso, ancora vergine:  quello di addentrarsi nella sfera esistenziale ed esperienziale dei nostri imprenditori per provare ad appurare come l’esperienza epocale della pandemia si riflette nella loro vita, quasi disagi e difficoltà porta ma anche quale gradi di reattività e resilienza innesca.Non quanto, ma come. Ci premeva inoltre constatare come impresa, famiglia e sfera educativa e scolastica, dal cui armonico legame scaturisce una risorsa fondamentale per le imprese artigiane, si collegano in questa situazione d’emergenza. Dall’indagine emerge in questo senso  un arroccamento degli imprenditori nella sfera personale e familiare, il che da una parte è un valore, ma è fondamentale che ciò non determini un isolamento rispetto alla realtà esterna dove peraltro è necessario che le condizioni messe in campo per il fare impresa ai tempi della pandemia siano più favorevoli e non avvolte in uno stato di incertezza che rischia diventare come Confartigianato ha rimarcato più volte incertezza di Stato,. In questo terreno di congiunzione fra le due realtà si gioca l’azione del nostro corpo intermedio in un anno di accompagnamento straordinario alle imprese su tutti i versanti, anche quelli che si direbbero di non diretta pertinenza delle organizzazioni di rappresentanza economica, ma che invece lo sono”.

Dei questionari raccolti con le risposte degli imprenditori associati a Confartigianato, sposati e con figli studenti, ne sono stati analizzati una cinquantina rappresentativi delle imprese associate.

“Nello specifico – ha spiegato lo psicologo Lasciolil’indagine ha cercato di approfondire gli aspetti legati al vissuto psicologico degli iscritti su tre macro-aree: impresa, famiglia e scuola. In particolare si è indagato quali convinzioni fossero più significative nella strutturazione di un atteggiamento proattivo, utile al superamento delle difficoltà di questo periodo storico senza uguali. Le risposte relative al proprio vissuto e alle energie individuali messe in campo, hanno mostrato punteggi significativamente positivi, mentre quelle con punteggi più negativi sono state associate ai fattori esterni, cioè le scelte di altri sul futuro del lavoro e della scuola. Emerge pertanto la  difficoltà e la preoccupazione riguardo l’incertezza nei confronti di situazioni non controllabili direttamente dal proprio agire. Per quel che invece riguarda il proprio operato, pur nelle complesse difficoltà scaturite dalla pandemia e dalle emergenze ad essa correlate, economica e sociale, gli imprenditori artigiani sanno di poter confidare sulle propri forze e sulla propria capacità di far fronte alle evenienze anche più impegnative. Ciò che preoccupa sono principalmente i fatti esterni, che non rientrano nel novero delle situazioni controllabili.  In particolare il fattore di rischio rappresentato dall’incertezza potrebbe indicare uno scollamento fra individuo e società che potrebbe aumentare la probabilità di un isolamento sociale. L’obiettivo principale, in questa fase prolungata fase di emergenza, è  rappresentato da interventi di rinforzo delle percezioni sul mondo esterno, sulla condivisione e sulla collaborazione. Queste azioni, incentrate sulla costruzione di una fiducia condivisa,  possono supportare le famiglie e contribuire al loro benessere.

“Sulla base dei dati raccolti – sottolinea il segretario Bernacci – nel corso del 2021 verranno promossi momenti formativi e di accompagnamento sulle imprese per rafforzare la loro resilienza e favorire il consolidamento di un atteggiamento produttivo per trasformare l’avversità della pandemia che si riflette nei vari settori del loro vissuto, in un’opportunità di crescita e consolidamento”.

Nella foto da sinistra Michele Fabbri, Stefano Bernacci e Andrea Lascioli.

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Credits: Federico Lodesani

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