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Decreto Rifiuti, altra vittoria di Confartigianato
A cura dell’Ufficio Stampa
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Il 26 settembre è entrato in vigore il cosiddetto Decreto Rifiuti che attua due delle quattro direttive europee contenute nel Pacchetto Economia Circolare. Confartigianato Cesena è soddisfatta perché arrivano buone notizie per gli artigiani e le piccole imprese. Sono state infatti recepite le indicazioni e le richieste espresse durante l’iter legislativo da Confartigianato in tema di tracciabilità dei rifiuti, assimilabilità dei rifiuti speciali e professionali ai rifiuti urbani, semplificazione degli adempimenti e abbattimento della burocrazia.
Si tratta di battaglie storiche che ora hanno trovato finalmente la loro soluzione. “La riscrittura delle norme sul controllo della tracciabilità dei rifiuti prevede l’emanazione di “uno o più” decreti attuativi per il nuovo Registro elettronico nazionale – sottolinea il Gruppo di Presidenza cesenate – , ma accoglie testualmente le richieste di Confartigianato di interoperabilità del nuovo sistema con i sistemi gestionali esistenti, sostenibilità dei costi per le imprese, gradualità di applicazione e periodo di sperimentazione. E’ fondamentale che tali principi siano ben evidenziati nella normativa “primaria” al fine di evitare gli errori commessi in passato sul Sistri e impostare lo sviluppo del nuovo sistema minimizzando gli impatti, gestionali, amministrativi ed economici sul sistema. produttivo delle imprese”.
“Sul fronte della assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani – aggiunge il Gruppo di Presidenza- Confartigianato ha ottenuto un riallineamento con le direttive comunitarie: la nuova definizione di rifiuti urbani è tale ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo e non per affidarne la privativa ai Comuni. L’estensione dell’assimilabilità agli urbani di tutti i rifiuti prodotti, oltre a non essere sostenibile per le imprese che non avrebbero avuto alternative per gestire i propri rifiuti se non presso il servizio pubblico, avrebbe messo in ginocchio l’attuale filiera del recupero dei rifiuti speciali che ad oggi raggiunge risultati di eccellenza in Europa. Quindi le utenze non domestiche potranno conferire i propri rifiuti al di fuori del servizio pubblico, dimostrando di averli avviati a recupero e saranno escluse dalla corresponsione della componente tariffaria rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti. L’introduzione dell’obbligo della detassazione va nella direzione auspicata di supportare le imprese circolari e sostenibili che avviano a recupero i propri scarti“.
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Credits: Federico Lodesani