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Confartigianato: “Siccità, ridurre la dispersione di acqua immessa in rete”
A cura dell’Ufficio Stampa
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Confartigianato cesenate sta approfondendo la tematica dell’attuale grave siccità caratterizzata dal forte calo delle precipitazioni nei primi cinque mesi del 2022 che emerge dal monitoraggio dell’ Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr.
“Nella manifattura, compreso l’estrattivo, il consumo è di 3,8 miliardi di metri cubi, con un utilizzo di 5,9 litri di acqua per ciascun euro di produzione realizzata – mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena -. Una analisi condotta in collaborazione con l’Ufficio Studi di Confartigianato evidenzia che i settori più idro-esigenti sono quello estrattivo (21,7 litri utilizzati per euro di produzione venduta),seguito dal tessile (20,9 litri per euro), petrolchimica (17,5 litri per euro), farmaceutica (14,1 litri per euro), gomma e materie plastiche (12,4 litri per euro), vetro ceramica, cemento, ecc. (11,2 litri per euro) carta (10,1 litri per euro) e prodotti in metallo (7,4 litri per euro). In questi dieci comparti manifatturieri con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua, nei quali si concentra il 69,3% dei consumi delle imprese di produzione – pari a 12,1 litri di acqua per euro di produzione, più del doppio della media – operano oltre 118mila imprese con 1 milione 268 mila addetti, oltre un terzo (34,1%) del totale. In questo perimetro, oltre 1 addetto su 2 (54,8%) lavora in micro e piccole imprese. Nel terziario vanno considerati le imprese dei servizi alla persona di lavanderie, acconciatori ed estetisti, che registrano un maggiore consumo di acqua per uso imprenditoriale. In questo perimetro in Italia operano 149mila imprese che danno lavoro a 317mila addetti, con l’artigianato che pesa per il 73,0% delle imprese e il 60,2% degli addetti”.
“A fronte di condizioni di elevata siccità, nei primi cinque mesi del 2022 la produzione idroelettrica è crollata del 39,7% – informa il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena -. La quota dell’idrico scende di otto punti in un anno, passando dal 16,7% della produzione di elettricità dei primi cinque mesi del 2021 al 9,7% dello stesso periodo del 2022. Nel confronto internazionale, con ultimi dati disponibili a marzo 2022, nel primo trimestre di quest’anno l’Italia segna un calo del 44,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, più intensa della flessione del 27,4% della media Ue. Le condizioni meteoclimatiche contribuiscono fortemente all’aumento del degrado e quindi alla vulnerabilità alla desertificazione, che interessa il 28% del territorio in Italia. Non tutta l’acqua immessa tuttavia viene effettivamente erogata agli utenti finali. Nel 2020 nei comuni capoluogo di provincia e città metropolitane si è disperso il 36,2% dell’acqua immessa in rete, con una ampia variabilità territoriale. Si tratta su un fronte su cui occorre intervenire urgentemente“.