Caro bollette elettriche, Confartigianato: le piccole imprese pagano per le grandi aziende energivore
A cura dell’Ufficio Stampa
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Lo squilibrio nella distribuzione del carico fiscale e parafiscale sull’elettricità penalizza le piccole imprese. Nelle bollette delle mpi, infatti, il peso degli oneri generali di sistema è 15,8 volte superiore a quello delle grandi aziende. A denunciarlo è Confartigianato. “Questa incomprensibile e ingiustificata disparità di trattamento nel prelievo in bolletta – sottolinea il Gruppo di Presidenza cesenate (Daniela Pedduzza, Fulvia Fabbri e Stefano Soldati) – finisce per compromettere la competitività delle nostre pmi che peraltro, a livello europeo, garantiscono il maggior numero di occupati nel settore manifatturiero”.
“L’Italia – prosegue il Gruppo di Presidenza – ha il record negativo in Europa: il peso di oneri e accise è pari al 27,1% sul prezzo dell’energia elettrica (al netto dell’Iva), una quota quasi doppia rispetto alla media Ue e superiore a quella di Germania (15,1%), Spagna (12,3%) e Francia (8%). E il peso di oneri e accise in Italia grava fortemente sulle classi di consumo delle micro e piccole imprese (quelle che consumano fino a 2.000 MWh all’anno), è in equilibrio per le aziende che consumano tra 20.000 e 70.000 MWh mentre diventa relativamente vantaggioso per le imprese con i consumi più elevati. Anche in questo caso abbiamo il triste primato nell’Ue dove, in media, il carico fiscale e parafiscale nelle bollette elettriche delle piccole imprese supera soltanto di 4,6 volte quello delle grandi aziende.
L’esempio emblematico è quello di una piccola azienda del settore tessile che, a ottobre 2024, ha visto il costo della bolletta per oneri generali arrivare a 52,45 euro per megawattora, mentre una tessitura più grande, pur operando nello stesso settore, ha pagato soltanto 7,46 euro”.
“In pratica – prosegue il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena – , a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali, le micro e piccole imprese con consumi energetici contenuti sono costrette a sobbarcarsi la maggiore quota di oneri proprio per finanziare, tra le altre cose, le agevolazioni per le grandi imprese energivore. In barba al principio ‘chi inquina, paga’. Confartigianato chiede dunque di rivedere il sistema di prelievo sugli oneri di sistema per non compromettere gli sforzi delle piccole imprese e per garantire una transizione energetica che non penalizzi chi già affronta sfide significative. Serve maggiore equità nelle politiche fiscali sull’energia, affinché la transizione green non si trasformi in un ulteriore onere per i nostri imprenditori”.