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Candidati alle elezioni politiche, il salario minimo per legge è un errore

A cura dell’Ufficio Stampa
uff.stampa@confartigianatofc.it

Promuovere il lavoro di cittadinanza. Nel suo documento sulle elezioni politiche Confartigianato lo chiede ai candidati.”Nella nostra cultura, conforme ai valori costituzionali – afferma il Gruppo di Presidenza Cesena (Marcello Grassi, Daniela Pedduzza e Stefano Ruffilli)- la cittadinanza piena è legata ad un lavoro di qualità e non ad un reddito scollegato dal lavoro. Per questo preferiamo porre al centro delle politiche attive del lavoro il concetto di lavoro di cittadinanza.

 

“È palese infatti – prosegue il Gruppo Presidenza – il fallimento del reddito di cittadinanza come strumento delle politiche attive del lavoro che non possono essere legate ad un sussidio statale. Per questo chiediamo l’avvio di una nuova stagione di politiche attive del lavoro non in chiave assistenziale con il coinvolgimento delle organizzazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative per facilitare realmente l’incontro fra domanda e offerta di lavoro”.

Il salario minimo legale è un errore da non commettere – aggiunge il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena -: la determinazione dei salari deve essere di stretta competenza della contrattazione collettiva che deve rimanere l’unica autorità salariale. Non può il legislatore, con un atto d’imperio, legare le
dinamiche retributive a quelle produttive e, dall’altro, che la contrattazione collettiva delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative determina, oltre al salario, numerose ulteriori tutele per i lavoratori che andrebbero perse in caso di salario stabilito dalla legge”.
Ridurre il cuneo fiscale-contributivo e quindi il suo impatto sul costo del lavoro, sia dalla parte dei datori di lavoro sia rispetto ai lavoratori dipendenti – conclude il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena – è un altro tema
ineludibile. La sfida è quella di non allinearsi a richieste di altri comparti costruite su misura per imprese di medio grandi dimensioni, ma avere proposte realmente utili alla nostra dimensione d’impresa”.