Confartigianato: “La manovra di bilancio mantiene l’equilibro tra rigore e crescita”
A cura dell’Ufficio Stampa
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“La manovra economica mantiene l’equilibrio tra rigore e crescita. Una scelta responsabile per garantire la stabilità finanziaria e il progressivo riallineamento dei conti pubblici, senza far mancare l’orientamento allo sviluppo”. Confartigianato commenta così la Legge di Bilancio 2025 approvata definitivamente dal Parlamento.
“La manovra rappresenta un passo importante per l’equilibrio delle finanze pubbliche, ma è necessario proseguire nell’impegno a mettere in atto misure che possano sostenere le piccole imprese e favorire uno sviluppo inclusivo e sostenibile. Siamo pronti a lavorare insieme al Governo per costruire un contesto favorevole per le Mpmi che sono il motore dell’economia italiana”.
Confartigianato sottolinea l’importanza di “realizzare le riforme necessarie per rendere più competitiva l’Italia, tra cui quelle riguardanti la Pubblica Amministrazione, il fisco, il sistema degli incentivi”. “È essenziale che venga attuata la legge annuale per le pmi che proceda l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che il Piano Transizione 5.0 sia accessibile alle piccole imprese. Risulta del tutto incomprensibile ed inattesa la penalizzazione retroattiva del programma Transizione 4.0, proprio nel momento critico in cui è necessario spingere sugli investimenti privati per aggredire la doppia transizione è reagire alla particolare congiuntura negativa che sta vivendo il nostro manifatturiero di punta”.
Confartigianato insiste anche sull’importanza di investire nelle competenze professionali, un elemento chiave per il futuro delle piccole imprese. “Potenziare l’apprendistato professionalizzante e incentivare l’alternanza scuola-lavoro sono passi decisivi per formare la forza lavoro di cui le nostre aziende hanno bisogno”.
Un altro tema fondamentale per Confartigianato è l’accesso al credito per le piccole imprese, con interventi specifici per facilitare l’autofinanziamento delle PMI, a partire dalla riforma del Fondo Centrale di Garanzia e dal miglioramento del sistema dei Confidi. “Le pmi devono avere accesso a risorse adeguate per sostenere la loro crescita e competitività, e il sistema di garanzie deve essere riformato per rispondere meglio alle loro esigenze”.