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Otto marzo da record: imprese femminili cresciute in Emilia Romagna del 9% nel 2023, siamo l’ottava Regione in Europa per aziende rosa e professioniste
A cura dell’Ufficio Stampa
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Anche il territorio cesenate, sulla falsariga del dato nazionale celebra un 8 marzo da record per le imprenditrici artigiane: nel 2023, infatti, il lavoro indipendente femminile è cresciuto del 2% (e addirittura del 9% in Emilia Romagna), facendo registrare il miglior risultato in Europa, dove il tasso di crescita è stato in media dell’1,3%. Lo rimarca il Movimento Donne Imprese di Confartigianato Cesena a cui aderiscono circa settecento imprese femminili.
“Le imprenditrici contribuiscono attivamente all’occupazione e a costruire un futuro di sviluppo per il nostro Paese offrendo alle giovani donne un esempio importante della possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e di superare gli stereotipi di genere nel mercato del lavoro”, mette in luce la presidente del Movimento Donne Impresa Confartigianato Cesena, Fulvia Fabbri.
“La capacità delle donne di trainare il recupero dell’occupazione indipendente – prosegue la presidente – raggiunge percentuali da record da record in Emilia Romagna dove il numero di imprenditrici, professioniste e lavoratrici autonome nell’ultimo anno è aumentato del 9%. Si tratta dell’ottava Regione in Europa . Cresce anche il numero di donne impegnate in attività tipicamente maschili: basti pensare che ci sono 21mila le aziende a guida femminile nel settore delle costruzioni, oltre 12mila quelle nel comparto dell’autoriparazione e quasi 11mila nel settore del traporto di merci e persone”.
“Le nostre rilevazioni – sottolinea la presidente Fabbri – dimostrano che l’imprenditoria femminile concorre anche a ridurre il gender gap, offrendo così un esempio importante della concreta possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e di superare gli stereotipi di genere nel mercato del lavoro. Donne Impresa Confartigianato non chiede trattamenti di favore o corsie privilegiate, ma soltanto il rispetto di diritti che troppo spesso rimangono sulla carta. C’è ancora molto da fare a sia a Bruxelles che a Roma per riconoscere meriti e legittime aspettative delle donne., a partire da un welfare a misura delle esigenze delle donne come madri, mogli, figlie, lavoratrici. Tanti anche i problemi comuni con i colleghi uomini: fisco, burocrazia, credito, infrastrutture e la politica deve ascoltare le ragioni delle imprenditrici e a dare risposte concrete e immediate, affinché il sostegno all’imprenditoria femminile sia, a tutti gli effetti, un pilastro della politica economica”.
Nella foto la presidente del Gruppo donne Confartigianato Cesena Fulvia Fabbri, seconda da sinistra, con imprenditrici aderenti al movimento.