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Dopo la pandemia aumentate nelle imprese mobilità nel lavoro e dimissioni
A cura dell’Ufficio Stampa
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Più mobilità nel lavoro e anche più dimissioni. Sono alcune delle più recenti tendenze del mercato del lavoro che, insieme al ruolo della domanda delle piccole imprese, saranno esaminate nel webinar di presentazione del 23° report di Confartigianato gennaio 2023, in cui si ragionerà anche su come è possibile evitare la stagflazione. L’evento si svolgerà lunedì 6 febbraio, promosso dall’Ufficio Studi e dalla Direzione politiche economiche e si collegheranno anche le imprese associate a Confartigianato cesenate.
“In chiave settoriale l’edilizia ha sostenuto retto l’intero mercato del lavoro nell’arco del triennio compreso tra la pandemia e l’invasione dell’Ucraina, anche nel nostro territorio – mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato cesenate (Stefano Ruffilli, Marcello Grassi e Daniela Pedduzza) -. Nel terzo trimestre 2022 gli occupati, al netto della stagionalità, sono saliti di 69mila unità rispetto al quarto trimestre 2019, precedente allo scoppio della pandemia; tale aumento è la combinazione di un aumento di 257mila occupati nelle costruzioni (+19,6%) di 19mila occupati nella manifattura (+0,4%), di un calo di 160mila nei servizi (-1,0%) e di 47mila unità (-5,1%) nell’agricoltura. Nelle costruzioni, il settore driver della ripresa, le micro e piccole imprese determinano l’87,2% dell’occupazione del comparto, ampiamente superiore al 63,4% della media di tutti i settori. La crescita dell’occupazione si associa ad un rilevante e crescente disequilibrio tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. Le imprese indicano una difficoltà di reperimento per il 55,8% delle entrate di operai specializzati e conduttori di impianti e macchine previste a gennaio 2023, quota che sale al 63,4% per gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici”.
“Nella ripresa dopo anche nel territorio cesenate e provinciale – rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato – dopo la pandemia è aumentata la mobilità dei lavoratori e il numero delle dimissioni. Nel periodo gennaio-settembre 2022 le dimissioni da rapporti di lavoro a tempo indeterminato registrano un incremento del +17% rispetto al corrispondente periodo del 2021 e del +27% rispetto ai corrispondenti nove mesi del 2019. Il report dell’Inps indica che il livello raggiunto dal fenomeno “sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell’emergenza sanitaria”.