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Welfare di comunità, bilancio su interventi contro povertà e per sostegno a disabili e istruzione
A cura dell’Ufficio Stampa
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Due anni di welfare di comunità hanno visto la Fondazione Romagna Solidale capofila di un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha coinvolto diverse realtà associative impegnate nel territorio in ambito sociale – come Confartigianato per il sociale, Cooperativa sociale ASSO, Banco di solidarietà, CDS e Ancos, su tematiche come l’inserimento lavorativo dei disabili e dei giovani e le iniziative contro la povertà.
Si è trattato di u progetto nazionale declinato nel territorio provinciale in cui particolare attenzione è stata dedicata a diffondere le pratiche collaborative e di intervento sviluppate e a comprendere che cosa stia accadendo negli altri territori.
Giovedì 7 luglio alle ore 18 è in programma alla sede di Confartigianato di Cesena in via Alpi un incontro in cui verranno illustrate le azioni svolte e i risultati ottenuti e verrà offerta alla comunità locale un’idea della metodologia utilizzata che può essere seguita per replicare iniziative similari in futuro.
Prenderanno parte al dibattito Fabio Menicacci, segretario nazionale Ancos Aps (nella foto), Antonella Pinzauti, direttore WelFare Insieme srl Impresa sociale e Valerio Melandri, Visiting Professor presso la Columbia University e Presidente di Philantropy Centro Studi.
Il progetto di Welfare generativo di comunità, avviato nel 2020. è stato realizzato nel nostro territorio da un pool di soggetti attuatori: Fondazione Romagna Solidale, coop Sociale Asso socio Fondazione Romagna Solidale, associazione Confartigianato per il sociale, Ancos, Associazione Banco di solidarietà di Cesena, associazione Centro di solidarietà di Forlì. Il coinvolgimento delle fondazioni di terzo settore ha favorito un effetto moltiplicatore delle risorse pubbliche a bando attraverso il coinvolgimento di fondi privati messi a disposizione da imprese e associazioni di categoria.
Il concetto di welfare generativo di comunità si discosta dall’impianto tradizionale di welfare state oggi non più sostenibile, per rafforzare un’idea nuova di responsabilità sociale di cittadini e imprese in gradi di contrastare più efficacemente la povertà e ridurre le pratiche assistenzialistiche. Si tratta di un nuovo sistema che valorizza le capacità e le risorse delle persone e della comunità, ritenendo possibile investire sulla solidarietà, sulla reciprocità, sulla responsabilità degli uni verso gli altri, nonché su nuove forme di mutualità e socialità. Questo progetto innovativo di welfare si è incarnato in concrete esperienze laboratoriali condotte in vari ambiti per ridurre le ineguaglianze e Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, nonché un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.