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Imprese artigiane, crescono gli investimenti in macchinari
A cura dell’Ufficio Stampa
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Dal Rapporto 2021 di Confartigianato “Meccanica e digitale economy, tra i driver della ripresa” emerge che l ‘investimento in macchinari determina diffusi benefici sul sistema produttivo.
“I nuovi macchinari rappresentano, soprattutto per le piccole imprese – rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena (nella foto) – un rilevante componente della spesa per l’innovazione, aumentano la sicurezza sul lavoro, adottano tecnologie energy saving, contribuendo al calo del 17,7% dell’intensità energetica delle imprese manifatturiere nell’ultimo decennio e alla riduzione delle emissioni di gas serra. La crescente digitalizzazione di macchine e impianti per la produzione manifatturiera – incentivata da interventi per la Transizione 4.0 – favorisce la crescita della produttività e genera una domanda di lavoro qualificata, attivando processi formativi per il consolidamento di competenze digitali. Anche nel territorio cesenate di riferimento la ripresa in corso è associata ad una robusta crescita degli investimenti in macchinari e impianti, che nel terzo trimestre 2021 si collocano al di sopra dell’11,2% rispetto ai livelli del quarto trimestre del 2019, precedente allo scoppio della pandemia”.
“Il credito di imposta per investimenti in beni materiali e immateriali, tradizionali e 4.0 – aggiunge il Gruppo di Presidenza – sta sostenendo la domanda interna di macchinari, determinante per la crescita dei ricavi del settore. Il volume di fatturato, stimato al netto della tendenza dei prezzi, nei primi dieci mesi del 2021 registra un aumento del 3,0% rispetto allo stesso periodo del 2019, interamente determinato dall’aumento dell’8,1% del mercato interno, mentre ristagna (-0,8%) il mercato estero. Sulla fase ciclica favorevole si delineano tuttavia i rischi e incertezze determinati dalla crescita dei prezzi dei metalli, della scarsità di materie prime, della difficoltà di reperimento della manodopera specializzata e della frenata estiva delle importazioni della Cina, il quarto mercato per valore del made in Italy dei macchinari”.