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Ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, le imprese chiedono di applicare la compensazione
A cura dell’Ufficio Stampa
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I ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione continuano a rappresentare un problema per le imprese. Il 60,2% dei comuni italiani non rispetta il termine di legge di 30 giorni per pagare le aziende fornitrici di beni e servizi. Addirittura il 24,1% delle amministrazioni comunali, soprattutto nel Sud, impiega ben oltre due mesi per saldare le fatture. Lo rileva un rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato che lancia l’allarme sul peggioramento della situazione dei debiti commerciali della Pa verso i fornitori privati.
“Nel nostro territorio e in Emilia Romagna, – mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesenate – la situazione è generalmente più virtuosa rispetto che in altre parti del Paese e la fotografia scattata da Confartigianato mette in luce le diverse velocità di pagamento da parte dei Comuni italiani, tuttavia il problema del ritardo dei pagamenti degli enti pubblici, così come peraltro quello dei clienti privati, è una spada di Damocle che complica il fare impresa. I ritardi nei tempi di incasso delle fatturepeggiorano le condizioni dei piccoli imprenditori già colpiti dalla crisi pandemica. In attesa di essere pagati, sono costretti a rivolgersi alle banche per ottenere la liquidità necessaria a mandare avanti l’azienda. La situazione è finita nel mirino della Commissione europea che ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese per il mancato rispetto della legge del 2013 che impone pagamenti a 30 giorni”.
“Per rispettare il diritto delle imprese ad essere pagate dalla pubblica amministaarzione in tempi certi- aggiunge il Gruppo di Presidenza – c’è una soluzione semplice che Confartigianato indica da sempre: applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la pubblica amministrazione. Confidiamo che il Pnrr contribuisca ad accelerare i tempi di pagamento della pa, come sollecitato in questi giorni dalla Presidenza del Consiglio al Ministero dell’Economia con una precisa indicazione: entro la fine del 2023, le Pa centrali, regionali e locali dovranno far sì che la media ponderata dei tempi di pagamento registrati sulla Piattaforma crediti commerciali sia pari o inferiore a 30 giorni”.